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Juan Jesus: "Maradona non l'ho visto, per me il più più forte è un altro. Su Kvara ti chiedi..."

"Oggi corriamo molto di più, siamo più veloci, siamo più forti. E la qualità tecnica a volte passa in secondo piano", ha spiegato il brasiliano del Napoli.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

12/04/2025 23:27 - Interviste
Juan Jesus: Maradona non l'ho visto, per me il più più forte è un altro. Su Kvara ti chiedi...

Juan Jesus, calciatore del Napoli, si è raccontato in una lunga intervista sui canali ufficiali azzurri nel format Drive&Talk, in cui gli azzurri parlano della loro vita privata e professionale mentre sono alla guida. Ecco alcuni passaggi: "La voglia dei brasiliani di divertirsi? Viene dalla strada, perché giocavamo per strada da bambini".


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"Nel senso che ci divertivamo con gli amici, non c'erano altri giochi da fare, c'era solo il pallone. Si giocava per strada, sui campi di sabbia, su campi buoni e su campi cattivi. Ma ci si divertiva, e per noi il divertimento era giocare a calcio. Quando c'era tempo libero a scuola... a calcio! Sappiamo che il calcio è una parte fondamentale della vita in Brasile. Una cosa che vedo è che oggi, il Brasile come nazionale, purtroppo, ha perso questa cosa. Perché ci sono molti giocatori che giocano in Europa, prima ce n'erano solo pochi, ma erano quelli che giocavano tranquilli", ha aggiunto. 


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"Non ho mai visto Maradona, ma Ronaldo il Fenomeno, per me è sempre stato il più forte, perché se ascoltiamo Cannavaro, Maldini, Nesta, tutti questi ragazzi che sono tra i più grandi difensori, che dicono: "Ho fatto fatica con Ronaldo", pensi: "Cosa potevo farci, non l'ho nemmeno visto". Per farvi capire che Ronaldo per noi in Brasile è un idolo, assolutamente perché era il più forte. Il calcio è cambiato molto oggi, non è più la nazionale brasiliana la più divertente da guardare. No, perché oggi il calcio è cambiato, ma anche il nostro. Voglio dire, oggi corriamo molto di più, siamo più veloci, siamo più forti. Oggi la qualità tecnica a volte passa in secondo piano. E questo mi dispiace un po', perché oggi conta solo la corsa, la potenza, chi è più forte, chi è più potente".

"E quando emergono calciatori come Kvaratskhelia, che fanno la differenza, la gente si chiede: "Da dove salta fuori questo?". Fa cose che non appartengono al calcio di oggi. Stiamo guardando il campionato di quest'anno, la parte alta va bene, ma nella parte bassa della classifica tutti sono vicini, sono sempre partite difficili, bloccate, quindi il calcio è cambiato molto. Oggi sono i dettagli che a volte fanno la differenza. Un errore, magari una punizione, ci sono partite che vanno male. Ma oggi il calcio è molto equilibrato", ha concluso.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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